(da Milano Finanza)

Su quali basi costruire la nostra speranza per i giorni che verranno? È stata la domanda che si è posto e a cui ha risposto con una straordinaria analisi del presente, dei pericoli che nasconde e del modo di combatterli, soprattutto quando ricorda che «pluralismo non è confronto tra propagande»

Almeno una, senza escluderne altre, Matteo Renzi l?ha azzeccata: rompere il patto del Nazareno con Silvio Berlusconi, che voleva come presidente della Repubblica Giuliano Amato, nella speranza che concedesse una grazia a Marcello dell?Utri.

Erano i giorni in cui si doveva scegliere il successore di Giorgio Napolitano e incontrai vicino al suo ufficio milanese e a casa mia, il più ascoltato e fidato amico di Renzi, vale a dire Marco Carrai, detto Marchino da Greve in Chianti. Mentre ci stavamo salutando, suonò il telefono: "Scusa è Matteo", mi disse con la consueta cortesia Marchino. Pochi minuti di conversazione, che non ascoltai allontanandomi quanto necessario a non udire, e Marchino con aria soddisfatta tornò vicino a me e mi disse: "Matteo ha deciso: per il Quirinale, non vuole Giuliano Amato e ha scelto Sergio Mattarella". Anche se questa scelta farà saltare il patto del Nazareno: "Come capo della maggioranza, farà votare Sergio Mattarella". E così avvenne e per fortuna scelta migliore non poteva essere fatta. Non in teoria ma nella pratica di quanto il presidente Mattarella ha fatto nei sette anni del primo mandato e ancor più in questo secondo anno del secondo mandato, iniziato il 29 gennaio del 2022.

La saggezza di Sergio Mattarella

Per capire perché quella scelta di Mattarella è stata saggia e azzeccata,

basta leggersi il discorso integrale tenuto dal presidente Mattarella per gli auguri alle autorità dello stato, il 20 dicembre. L?altissimo livello, oltre che la sua estrema incisività, sono già stati segnalati da molti, ma credo valga la pena di riprodurre alcuni passaggi chiave sia per l?analisi dell?attuale, drammatico momento del mondo intero, sia per comprendere tutti i molti pericoli (e i vantaggi) che il mondo e l?Italia stanno correndo alla fine di un anno davvero pericoloso, non solo per le due guerre in atto.

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La prosa di Mattarella è limpida e di una consequenzialità assoluta.

"? Su quali basi costruire la nostra speranza per i giorni che verranno?", è la sua domanda di partenza. "Quello che stiamo vivendo è un tempo per un verso affascinante, di grande cambiamento, ma anche difficile, travagliato, per più aspetti drammatico". E aggiunge: "Le due guerre hanno improvvisamente sgretolato la certezza che la pace nel nostro continente, dopo la tragedia di due conflitti mondiali, fosse acquisita una volta per tutte? E la guerra che da settimane infiamma il Medio Oriente sta costando un numero inaccettabile di vittime civili, in uno scenario che rende sempre più grave la condizione umanitaria in quei territori". E poi gli effetti dirompenti del cambiamento climatico, che quest?anno è stato toccato con mano con la devastazione provocata da alluvioni e inondazioni in Romagna e Toscana.

Le disuguaglianze e l?intelligenza artificiale

Ma un punto chiave che ha toccato il Presidente Mattarella riguarda i divari sociali: "?alle vecchie diseguaglianze se ne aggiungono delle nuove, nei campi del digitale e della conoscenza. E stridono le gigantesche ricchezze appannaggio di pochi a fronte del disagio di tanti, con una distanza mai vista prima registrata né in Italia né altrove. Si tratta di fenomeni globali che entrano prepotentemente nella vita delle nostre comunità e in quella quotidiana di ciascuno".

Se questo è lo scenario in cui siamo immersi, è la domanda chiave, su quali presupposti possiamo guardare insieme al domani senza cedere all?angoscia ma anzi recuperando fiducia nel futuro?

"I diversi eventi vanno valutati nel loro insieme ed esaminati. Con altri fattori, tra i quali sprizza l?enorme potenziale dell?intelligenza artificiale". Con una bellissima immagine: "Tutto ciò ci pone di fronte a ciò che appare come un tornante della storia". E ancora: "La crisi geopolitica rischia di travolgere il precedente equilibrio mondiale, decenni addietro senza che se ne veda all?orizzonte uno nuovo. E questa condizione di fragilità si registra in un?epoca in cui irrompono fenomeni che imprimono al cambiamento una velocità inedita? Il cambiamento di tecno-scienze e dei mutamenti nell?architettura economico-finanziaria possono produrre sconvolgimenti ben superiori a quelli che si manifestarono all?inizio dell?800 con la prima rivoluzione industriale. E la rivoluzione dei nostri tempi è enormemente più profonda, più veloce, globale".

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La necessità di regole sull?intelligenza artificiale

I rischi di questo cambiamento, secondo il presidente Mattarella, hanno effetti concreti sulla vita delle persone, tocca diversi ambiti e pone interrogativi nuovi in tutti i campi, rappresentando la sfida più alta sulla quale la politica (il richiamo è alla politica vera) è chiamata a esercitare la sua responsabilità.

"Pensiamo alle importanti applicazioni dell?intelligenza artificiale e delle nuove, preziose capacità di calcolo nel campo sanitario, nella diagnostica, nella cura di malattie che sembravano incurabili. O alle grandi potenzialità delle nuove tecnologie nel campo energetico, in agricoltura, nella transizione verso modelli di sviluppo ecosostenibili, nella lotta alla fame?".

Ma?

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"Dell?intelligenza artificiale bisogna, peraltro, anche valutare con attenzione gli effetti sul mercato del lavoro. La diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa ha l?effetto possibile di determinare l?automazione, almeno parziale, di ampia parte degli attuali posti di lavoro?". Quindi di sostituire l?essere umano. "?Questo non deve indurre a rifiutare le nuove condizioni tecnologiche e le opportunità che esse offrono, ma porrà, sempre con maggiore forza, l?esigenza di riqualificare e ricollocare i lavoratori dei settori in contrazione".

Lavorare solo 3-4 ore al giorno grazie alla AI

Uno scienziato del livello del professor Mario Rasetti, a conferma dell?allarme lanciato dal presidente Mattarella, stima che entro un decennio gli esseri umani potranno (dovranno) lavorare soltanto 3-4 ore al giorno, con tutti i problemi sociali che ne derivano.

Ma il presidente Mattarella va oltre: "Va anche considerato che la gestione delle tecnologie più avanzate è, nei fatti, patrimonio esclusivo delle grandi multinazionali, che, oltre a detenere una quantità impressionate di dati personali, talvolta artatamente carpiti, possono condizionare i mercati, incluso quello che, abitualmente, loro stessi definiscono il mercato della politica".

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Inevitabilmente, sostiene il presidente Mattarella, gli operatori dominanti in questo settore, hanno grandi dimensioni "perché quelle attività richiedono dati, capacità, infrastrutture tecniche e risorse economiche che soltanto un numero ristretto di aziende può avere; per questo vi è l?esigenza di regole a garanzia dei cittadini, per evitare che pochi gruppi possano condizionare la vita di ciascuno di noi e la democrazia", che per il presidente Mattarella è il livello più alto da proteggere. Perché, come egli sostiene, "attraverso un uso distorto della tecnologia, si riesce, già oggi, ad alterare, in maniera

difficilmente avvertibile, dichiarazioni, video, filmati, isolando frasi, rimontando abusivamente. Con l?intelligenza artificiale è possibile produrre scenari virtuali apparentemente credibili, ma totalmente ingannevoli".

Le dimensioni parallele, vero e falso indistinguibili

E aggiunge: "È concreto il rischio di trovarsi in futuro a vivere dimensioni parallele, in cui realtà e verità non siano distinguibili dalla falsità e dalla manipolazione. Ne risulterebbe travolto lo spirito critico e con esso la libertà che si trova alla base dei diritti di ciascuno. Il fenomeno deve essere pertanto regolato, necessariamente e urgentemente, nell?interesse delle persone, dei cittadini, ma sappiamo che questa esigenza incontra difficoltà a causa delle dimensioni del potere di condizionamento degli operatori del settore. La cui presunzione di diventare protagonisti che dettano le regole, anziché esserne destinatari, si è giù a manifestata in più occasioni".

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Si pensi all?accordo segreto, ora rivelato dalla presidente dell?antitrust americano, Lina Khan, in base al quale Google pagava 30 miliardi di dollari all?anno perché sui device di Apple l?utente andasse direttamente e inconsapevolmente sul motore di ricerca dello stesso Google.

Il presidente Mattarella trova conforto nel fatto della "recente iniziativa sull?intelligenza artificiale avviata dalle istituzioni europee. Essa va nella giusta direzione, ponendosi il decisivo problema della tutela della privacy e della libertà dei cittadini". E aggiunge: "Immaginiamo solo per un momento, applicando lo scenario descritto nel libro 1984 di George Orwell, cosa avrebbe potuto significare una distorsione nell?uso di queste tecnologie al servizio di una dittatura del Novecento. Sono in gioco i presupposti della sovranità dei cittadini".

I paradisi fiscali che minano la democrazia

Ma il presidente Mattarella va oltre la tecnologia, anche se la causa è la tecnologia. Infatti, un grande effetto dei mutamenti tecnologici è quello fiscale, quello delle tasse, dice il presidente. "Un recente rapporto dell?Osservatorio fiscale dell?Unione europea fornisce in proposito alcuni dati allarmanti. Nel 1922 più della metà delle entrate delle imprese statunitensi risultavano contabililizzati nei paradisi fiscali: 50 anni fa questa percentuale era prossima allo zero". E aggiunge: "Nel 2021, 140 Stati hanno convenuto di istituire una global minimum tax sulle imprese multinazionali, ma gli Stati Uniti e numerose altre nazioni, tra le più ricche non hanno dato adeguata attuazione a quella misura. Molti tra i detentori di grandi capitali del pianeta, persone e aziende, riescono a eludere quasi integralmente gli obblighi fiscali, soprattutto nei servizi di informazione, oggi settori di punta e in continua crescita".

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Questa è, secondo il presidente, un?altra forma di riduzione della sovranità dei cittadini, ai quali viene chiesto di concorrere al finanziamento delle attività statuali in quanto detentori di diritti, mentre c?è chi ritiene di potersi sottrarre al dovere con la complicità di legislazioni compiacenti di alcuni stati.

Questa concentrazione di potere economico, a giudizio del presidente, è anche alla base degli squilibri e delle guerre combattute con eserciti mercenari: "Molte guerre vengono combattute da milizie private che si affiancano agli eserciti o li sostituiscono".

E la conclusione non può essere che questa: "Mai come in questo tornante della storia dell?umanità, il confine tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia, tra vero e falso, dipende dalle nostre scelte. Dalla nostra capacità di leggere il cambiamento in atto per orientarlo. Per farlo con la guida dei principi irrinunciabili della nostra civiltà. Nulla può essere dato per scontato. La pace innanzitutto. Ma anche la democrazia, i valori su cui si fonda. A cominciare dall?idea di libertà?".

Ed ecco la fondamentale declinazione delle libertà che spettano alla democrazia, secondo il presidente Mattarella: "Libertà di essere. Libertà di pensare e parlare. Libertà di accedere a fonti di informazione indipendenti, non manipolate: il pluralismo non è confronto tra propagande. Libertà di concorrere alle decisioni. Libertà di agire. Libertà di muoversi. Libertà di dire no a ogni sopraffazione: occorre contrastare con forza e insieme, i fenomeni di violenza ed è intollerabile la violenza degli uomini sulle donne".

Si tutte queste libertà, che hanno per converso doveri, costituiscono il modello occidentale, in particolare quello europeo, che è stato costruito a presidio di questi valori e ora appare sfidato. "Pertanto, contrastare quel che può insidiare le nostre libertà è, oggi, l?impegno prioritario che si pone davanti a noi"?

Grazie Presidente Mattarella.

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December 23, 2023 01:27 ET (06:27 GMT)

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