ROMA (MF-NW)--Il focus resta il credito al mondo delle pmi, anche se per Illimity il baricentro della strategia si sta spostando sempre di più dagli npl ai crediti vivi, cioè bonis e utp. L'obiettivo è arrivare dopo gli istituti tradizionali non riescono più a intervenire, facendo leva sulla specializzazione e sulla tecnologia. La scommessa è anche quella di ridare slancio a un titolo che nell'ultimo anno ha perso il 28%. Il fondatore Corrado Passera ne ha parlato con MF-Milano Finanza nel giorno di presentazione dei risultati trimestrali.

Domanda. Le politiche monetarie restrittive hanno messo sotto pressione il credito in Europa e, in particolar modo, in Italia. Qual è stato l'approccio di Illimity?

Risposta. "Essere utili all'economia sul fronte del credito fa parte della missione di illimity. Lo dimostra il fatto che i nostri finanziamenti netti sono cresciuti del 27% rispetto al 30 settembre dell'anno scorso. Questo andamento riguarda soprattutto l'area Growth Credit, cioè quella nata per sostenere e contribuire alla crescita delle pmi italiane con potenziale cui si è affiancata l'attività di investment banking. Inoltre, anche buona parte della divisione distressed fa credito, visto che qui la parte del leone la fanno ormai gli asset-based loans. E sono cresciuti molto anche i finanziamenti alle imprese più piccole attraverso b-ilty".

D. Fate molto credito perché applicate criteri meno restrittivi rispetto alle banche tradizionali?

R. "No. Noi percepiamo una forte domanda che non riusciamo a soddisfare integralmente. Siamo infatti molto rigorosi, altrimenti non avremo un costo del credito basso e una ridotta incidenza di esposizioni problematiche. Semmai il nostro vantaggio consiste nel fatto di dedicarci a tre settori nel mondo performing che hanno grande fame di credito: le special situations, la finanza strutturata e il factoring. In questi ambiti abbiamo sviluppato un livello di specializzazione sia finanziaria che industriale, attraverso il supporto di tutor esperti di singoli settori, che ci consente di selezionare i progetti più meritevoli".

D. La crescita dei volumi è stata insomma il volano del vostro margine di interesse che è aumentato del 27%?

R. "Sì. Noi remuneriamo i depositi anche a vista, non solo quelli vincolati, e oggi abbiamo un costo medio della raccolta del 3,1%. Per questo confermo che la crescita del nostro margine di interesse non viene dallo spread fra tassi ma dall'incremento dei volumi. Voglio peraltro ricordare che l'aumento dei ricavi (+21% a 282 milioni) si è tradotto in un incremento dell'utile netto del 48% a 75 milioni in un anno in cui abbiamo continuato a investire con decisione nei nostri progetti".

D. Allude alle start up che avete lanciato?

R. "Certamente. Abbiamo investito in tre importanti tech-venture: b-ilty, una piattaforma che fornisce un'offerta bancaria digitale alle imprese più piccole, Hype, che è la piattaforma retail leader in Italia e Quimmo, proptech e primo player nel mondo delle vendite giudiziali, che sta crescendo anche nel mercato libero. L'anno prossimo tutti questi progetti dovrebbero raggiungere il break even. Poi c'è la nostra piattaforma tecnologica che, grazie alla partnership con Engineering, è diventata anche una nuova fonte di ricavi e di business".

D. Nei primi anni di vita di Illimity il mondo npl ha rappresentato un'area di attività molto intensa. Oggi il quadro è cambiato?

R. "All'inizio della nostra storia è stato ovvio crescere attraverso l'acquisto di grandi portafogli di credito deteriorato mentre si costruivano le strutture dedicate alle varie forme di credito. Adesso però i portafogli npl rappresentano solo il 7% del nostro attivo. Si tratta di un'evoluzione che avevamo prefigurato al mercato".

D. Alla luce dell'evoluzione in atto, potreste rivedere il piano industriale?

R. "Il contesto economico è cambiato radicalmente rispetto al piano attuale, che abbiamo presentato nel 2021, ed è importante valutare sia il nuovo scenario sia le nuove opportunità. Ma è presto per parlarne.

D. Nell'ultimo anno il mercato ha mostrato segnali di scetticismo verso la vostra proposta industriale. Il prezzo del titolo è sceso del 28%. Come mai?

R. "Probabilmente paghiamo il fatto di essere associati a settori non beniamini del mercato in questo momento come l'investimento in crediti deteriorati e in fintech, ma, come detto, il peso relativo dei nostri investimenti in npl è molto diminuito e le nostre fintech stanno andando tutte secondo i nostri piani. Forse paghiamo anche il fatto di non essere una banca tradizionale con spread molto ampi tra tassi attivi e passivi. A mio avviso comunque sono tutte ragioni contingenti. La solidità di fondo del nostro progetto è stata apprezzata all'inizio e sta dimostrando la sua solidità. Non molte neobanche in Europa possono dire di essere cresciute come noi, di aver raggiunto la nostra redditività pur mantenendo un basso livello di rischio. Il tutto continuando a investire per creare opportunità di crescita per il futuro e avendo trasformato la nostra tecnologia in una ulteriore fonte di profitti".

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1309:55 nov 2023

 

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