Il 65% dei pazienti trattati con GED-0301 160
mg/die per un periodo di due settimane ha raggiunto la remissione
clinica sia al giorno 15 sia al giorno 28 rispetto al 10% dei
pazienti trattati con placebo
Il 72% e il 67% dei pazienti trattati con 160
mg/die hanno mantenuto la remissione clinica rispettivamente al
giorno 28 e al giorno 84
L’incidenza globale di eventi avversi seri e
non-seri è risultata essere simile tra i gruppi di trattamento,
incluso il gruppo trattato con placebo
Celgene Corporation (NASDAQ: CELG) ha annunciato oggi che i
risultati di uno studio di Fase II multicentrico, in doppio cieco e
controllato verso placebo su GED-0301 (mongersen) somministrato in
tre differenti dosi a pazienti con malattia di Crohn in fase attiva
sono stati pubblicati sul numero del 19 marzo della rivista The New
England Journal of Medicine.
“GED-0301 rappresenta un approccio unico al trattamento della
malattia di Crohn, che sfrutta la tecnologia antisenso per agire su
una proteina chiave della via di segnalazione intracellulare
ritenuta implicata nell’infiammazione intestinale e nella
patogenesi della malattia”, ha spiegato il Professor Giovanni
Monteleone, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. “Questa
terapia orale è stata concepita per agire localmente grazie a un
innovativo meccanismo d’azione. I risultati dello studio di Fase II
incoraggiano a proseguire la ricerca con studi di Fase III su
GED-0301 nella malattia di Crohn”.
In questo studio di Fase II sono stati arruolati 166 pazienti
adulti con malattia di Crohn da moderata a grave, definita da un
indice di attività di malattia CDAI (Crohn’s Disease Activity
Index) tra 220 e 400 almeno una settimana prima dell’arruolamento,
con lesioni infiammatorie documentate nell’ileo terminale e/o nel
colon destro.
I risultati di questo studio di Fase II, di recente
pubblicazione, hanno dimostrato che il trattamento con GED-0301 40
mg/die o 160 mg/die ha permesso a una percentuale
significativamente superiore di pazienti con malattia di Crohn in
fase attiva (rispettivamente 55% e 65%) di raggiungere l’endpoint
primario della remissione clinica sia al giorno 15 sia al giorno 28
rispetto ai pazienti trattati con GED-0301 10 mg/die (12%) o
placebo (10%; P <0,001). Inoltre, al giorno 84 è stata osservata
una remissione libera da glucocorticoidi nel 67% (6/9) dei pazienti
trattati con GED-0301 160 mg/die rispetto all’11% (1/9) dei
pazienti trattati con placebo (P=0,04).
Nel gruppo di pazienti trattati con GED-0301 160 mg/die, la
remissione clinica (punteggio CDAI <150) è stata raggiunta
rispettivamente dal 67%, 72% e 67% dei soggetti ai giorni 15, 28 e
84 rispetto al 21%, 14% e 21% dei pazienti del gruppo placebo (P
<0,0001 vs. placebo, per ciascuna valutazione). Simili
percentuali sono state osservate nel gruppo trattato con GED-0301
40 mg/die (rispettivamente 58%, 70% e 63%). Nel gruppo in
trattamento con GED-0301 10 mg/die, la remissione clinica è stata
osservata rispettivamente nel 15%, 29% e 29% dei pazienti ai giorni
15, 28 e 84 (P = n.s. vs. placebo).
Al giorno 28, il 37%, 58% e 72% dei pazienti trattati
rispettivamente con GED-0301 10 mg/die, 40 mg/die o 160 mg/die
hanno presentato una risposta clinica (riduzione di 100 punti nel
punteggio CDAI; endpoint secondario), rispetto al 17% dei pazienti
trattati con placebo (rispettivamente P = 0,04, P <0,001 e P
<0,001).
Nei gruppi in trattamento con GED-0301, i pazienti che hanno
manifestato almeno un evento avverso (EA) sono stati
rispettivamente il 49%, il 62% e il 49% per 10 mg/die, 40 mg/die e
160 mg/die rispetto al 67% dei pazienti trattati con placebo. Gli
EA più comuni nei pazienti trattati con GED-0301 sono stati: dolore
addominale (10-12%), peggioramento della malattia di Crohn
(10-15%), infezione del tratto urinario (5-15%) e innalzamento del
livello di proteina C reattiva (5-9%). L’incidenza degli eventi
avversi seri è stata rispettivamente del 7% (10 mg/die), del 2% (40
mg/die) e del 2% (160 mg/die) nei pazienti in trattamento con
GED-0301 rispetto al 2% di incidenza nei pazienti del gruppo
placebo.
“Un numero significativo di pazienti con malattia di Crohn non
ottiene la remissione con le attuali terapie ed è alla ricerca di
altre opzioni terapeutiche” ha affermato Scott Smith, Presidente
della Divisione Inflammation & Immunology di Celgene. “GED-0301
offre un meccanismo di azione completamente differente,
potenzialmente in grado di trasformare il panorama terapeutico.
Visti i dati incoraggianti dello studio di Fase II, intendiamo
procedere con lo studio di Fase III su GED-0301 per rendere
disponibile questo farmaco innovativo ai pazienti con malattia di
Crohn”.
Informazioni sullo studio
Questo studio di Fase II ha incluso 166 pazienti adulti affetti
da malattia di Crohn da moderata a grave con lesioni infiammatorie
documentate nell’ileo terminale e/o nel colon destro. Sono stati
esclusi i pazienti con lesioni note dello stomaco, dell’intestino
tenue prossimale, del colon trasverso e/o del colon sinistro,
stenosi, fistole, malattia perianale, manifestazioni
extraintestinali, infezioni attive o recenti o storia di neoplasia
maligna.
I pazienti sono stati randomizzati a ricevere per due settimane
una di tre dosi giornaliere di GED-0301 (10 mg/die, 40 mg/die o 160
mg/die) in compresse o placebo. La risposta al trattamento è stata
valutata ai giorni 15, 28 e 84. L’endpoint di efficacia primaria
dello studio era rappresentato dalla percentuale di pazienti in
remissione clinica definita come un punteggio CDAI inferiore a 150
al giorno 15 e mantenuto fino al giorno 28. Gli endpoint secondari
includevano la risposta clinica definita come riduzione del
punteggio CDAI di 100 o 70 punti al giorno 15 e al giorno 28.
I pazienti potevano continuare ad assumere dosi stabili di
prednisolone (≤40 mg/die), budesonide (≤9 mg/die) o mesalamina per
via orale nel corso delle due settimane di trattamento e/o una dose
stabile di immunomodulatori (p. es. azatioprina, mercaptopurina,
metotrexato) purché la terapia fosse stata iniziata ≥6 mesi prima
del trattamento. Prima dell’inizio dello studio e durante le due
settimane di trattamento non potevano essere avviate terapie a base
di antibiotici, steroidi, immunosoppressori e agenti biologici. I
pazienti arruolati nello studio non dovevano aver ricevuto
anticorpi anti-TNF-α o altri agenti biologici oppure antibiotici
rispettivamente nei 90 giorni precedenti e nelle 3 settimane
precedenti l’inizio dello studio.
Informazioni su GED-0301
La terapia sperimentale orale GED-0301 che sfrutta la tecnologia
antisenso è un oligonucleotide che ha come bersaglio l’RNA
messaggero (mRNA) per la proteina Smad7, di cui inibisce la
sintesi. Nei pazienti con malattia di Crohn, livelli eccessivamente
elevati di Smad7 interferiscono con le vie di segnalazione
antinfiammatorie di TGF-β1 nell’intestino, stimolando
l’infiammazione. GED-0301 è stato concepito per agire localmente
riducendo i livelli di Smad7 con un’esposizione sistemica
irrilevante.
Informazioni sulla malattia di Crohn
La malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica,
immunomediata, del tratto gastrointestinale. Secondo le stime, ne
sono affette fino a 3 persone ogni 1.000 in Europa e nel Nord
America e la malattia si sta diffondendo in maniera crescente in
tutti i gruppi etnici. I sintomi della malattia di Crohn — dolore
addominale, diarrea, spossatezza, febbre, calo ponderale e
denutrizione — si manifestano più tipicamente nella fascia d’età
tra i 13 e i 30 anni, benché la malattia possa svilupparsi a
qualunque età. La malattia può interessare qualsiasi parte del
tratto gastrointestinale (GI), dalla bocca all’ano, ma è più
comunemente localizzata nella porzione terminale dell’intestino
tenue (ileo) e all’inizio del colon. La causa esatta non è nota e
non esistono cure. Le persone affette da malattia di Crohn hanno
un’aspettativa di vita leggermente ridotta.
Informazioni su Celgene
Celgene Corporation, con sede a Summit, New Jersey, è un gruppo
farmaceutico integrato globale impegnato principalmente nella
ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di terapie
innovative per il trattamento delle neoplasie e delle patologie
infiammatorie attraverso la regolazione dei geni e delle proteine.
Per ulteriori informazioni visitare il sito web della società
all’indirizzo www.celgene.com. Celgene è anche presente su Twitter
@Celgene, Pinterest e LinkedIn.
Dichiarazioni previsionali
Il presente comunicato stampa contiene alcune dichiarazioni
generiche aventi carattere di previsione. Tali dichiarazioni, che
possono essere identificate da termini quali “attendersi”,
“prevedere”, “ritenere”, “intendere”, “stimare”, “pianificare”,
“prospettiva” e simili, si basano sui piani, sulle stime, sulle
ipotesi e sulle proiezioni correnti della direzione e si
riferiscono solo al momento in cui vengono rilasciate. La Società
non è tenuta ad aggiornarle alla luce di nuove informazioni o in
vista di eventi futuri, salvo nei casi prescritti dalla legge. Le
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incertezza, la maggior parte dei quali è difficile da prevedere ed
esula generalmente dal controllo della Società. I risultati o gli
esiti effettivi potrebbero essere sostanzialmente diversi da quelli
previsti dalle presenti dichiarazioni previsionali a causa di una
serie di fattori, discussi per la maggior parte in dettaglio nella
Relazione annuale della Società contenuta nel Modulo 10-K e in
altre relazioni presentate alla Securities and Exchange Commission
statunitense.
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Celgene (NASDAQ:CELG)
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