Sì a piccole acquisizioni che consentano di cogliere
opportunità. No a deal che mandino in minoranza le famiglie
Gavazzi e
Lado, storici proprietari del Banco di Desio. Stefano Lado,
presidente
dell'istituto brianzolo, è convinto sulla strategia da seguire
nella nuova
stagione di consolidamento bancario. Così come è convinto che
remunerare
gli azionisti sia un «obbligo morale».
Domanda. Che impatto ha avuto la crisi sui vostri territori e
sulla
vostra attività?
Risposta. È ancora presto per fare previsioni attendibili.
Confidiamo
però che, grazie alle potenzialità delle aree su cui operiamo,
l'impatto
della crisi sia piu' contenuto rispetto al dato nazionale e il
tessuto
produttivo conservi la sua proverbiale resilienza. Come banca,
siamo
riusciti a gestire questo periodo di emergenza meglio di quanto
ci
aspettassimo. La rapida adozione delle nuove tecnologie e il
costante
impegno del nostro personale, ci ha permesso di dare alla
clientela
risposte in tempi più rapidi. Al contempo abbiamo scelto di
mantenere una
presenza costante in filiale. Un aspetto che i correntisti
hanno
apprezzato molto perché senza dubbio questo genere di contatto
diretto ci
differenzia dalle banche di maggiori dimensioni.
D. Quali sono le linee di guida del vostro piano
industriale?
R. In una fase in cui i ricavi tradizionali sono sotto pressione
abbiamo
scelto di concentrarci su quelle nicchie del business bancario
che possono
ancora essere profittevoli per un istituto come il nostro. Penso
per
esempio al wealth management, al credito al consumo, alle pmi e
alla
bancassurance in cui l'a.d. Alessandro Decio è determinato a
conseguire
risultati importanti. Al contempo siamo molto attenti al
controllo dei
costi che stiamo perseguendo sia con l'adozione sempre più
pervasiva delle
nuove tecnologie che con l'outsourcing di alcune attività.
D. La politica dei dividendi?
R. Rimane una priorità. A parte lo scorso anno, quando la Bce ha
imposto
uno stop, abbiamo sempre distribuito circa il 30% dell'utile
netto
realizzato e vogliamo continuare a farlo. Ritengo che garantire
una
remunerazione costante del capitale sia un obbligo morale verso
i nostri
azionisti. Azionisti che peraltro hanno sempre mostrato la
propria
riconoscenza conservando in portafoglio i titoli della nostra
banca.
Mantenere coesa la compagine sociale in una fase come questa
rappresenta
indubbiamente un valore aggiunto.
D. La dimensione media oggi è un vantaggio o uno svantaggio per
una
commercial bank?
R. Le aggregazioni aiutano sul fronte delle sinergie e delle
economie di
scala. Pensiamo però che sia possibile raggiungere risultati
affini anche
manovrando altre leve come l'outsourcing o la tecnologia.
Certamente
restiamo molto attenti a quanto accade sul mercato.
D. Attenti anche a eventuali opportunità di integrazione?
R. Il tema è costante elemento di confronto tra gli azionisti.
Finora
però abbiamo scelto di non alterare la nostra struttura
proprietaria e di
prediligere sempre piccole acquisizioni. Una strategia che
intendiamo
confermare. Ci guardiamo sempre attorno e riceviamo molte
offerte da
banche più grandi di noi. Questa attenzione ci fa piacere ma,
almeno per
ora, preferiamo andare avanti da soli.
fch
(END) Dow Jones Newswires
April 30, 2021 02:51 ET (06:51 GMT)
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