Banca Ifis: l’utile netto dei nove mesi raggiunge i target previsti
per fine anno
Banca Ifis: l’utile netto dei nove mesi
raggiunge i target previsti per fine anno
Nonostante lo scenario macroeconomico
incerto e la difficile situazione generale, la Banca continua a
operare con efficienza e fiducia ed è nella condizione, anche dal
punto di vista patrimoniale, di affrontare i prossimi mesi con la
consapevolezza che saranno ancora caratterizzati da
instabilità
- Utile netto di 52,3 milioni di euro nei primi nove mesi del
2020, con tutti i tre trimestri dell’anno profittevoli
- Si rafforza la posizione patrimoniale con CET1 all’11,69%, in
rialzo di 73 punti base rispetto al 31 dicembre 2019
- Raccolta complessiva in crescita dell’8,1%: oltre 9,1 miliardi
di euro
- Accantonamenti per 47 milioni di euro a fronte del Covid-19, di
cui 11 milioni di euro in via prudenziale nel terzo trimestre 2020
per stima di potenziali effetti negativi connessi principalmente
alle moratorie
- Npl: acquisiti 1,7 miliardi di euro nel periodo gennaio -
ottobre 2020
- Confermati gli investimenti per accelerare la
digitalizzazione
Risultati primi nove mesi
2020
Dati riclassificati1 – 1° gennaio 2020 / 30
settembre 2020
- Margine di intermediazione a 321,7 milioni di
euro, in diminuzione rispetto ai 391,2 milioni di euro al 30
settembre 2019, per effetto del rallentamento dell’operatività che
l’emergenza sanitaria Covid-19 ha generato in tutti i settori.
- Costi operativi a 229,4 milioni di euro in
calo del 4,1% rispetto al 30 settembre 2019 se si escludono: 11,5
milioni di euro di proventi operativi netti derivanti da una
componente non ricorrente registrata nei primi nove mesi dello
scorso anno, 6,9 milioni di euro di accantonamenti al fondo
solidarietà registrati nel 2020 e 7,2 milioni di euro di maggiori
accantonamenti nel 2020 per rischio di credito su esposizioni di
firma.
Requisiti di capitale con il
consolidamento in La Scogliera
·CET1 in crescita a 11,69%
(10,96% al 31 dicembre 2019) verso un requisito SREP dell’8,12%;
TCR: 15,45% (14,58% al 31 dicembre 2019) verso un requisito SREP
del 12,5%. La generazione organica di capitale permetterà il pieno
assorbimento dell’acquisizione di Farbanca. I requisiti sono
calcolati escludendo il dividendo 2019, il cui pagamento è sospeso
per effetto delle disposizioni di Banca d’Italia e l’utile dei
primi nove mesi del 2020.
Requisiti di capitale senza il consolidamento in La
Scogliera2
·CET1: 15,64% (14,28% al 31 dicembre 2019);
TCR: 20,38% (18,64% al 31 dicembre 2019).
Guidance 2020
·Per il 2020 Banca Ifis prevede un utile nella parte alta della
guidance 2020 (tra 50 e 65 milioni di euro) comunicata lo scorso 6
agosto.
Mestre (Venezia), 5 novembre 2020 - Il Consiglio
di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi e presieduto dal
Presidente Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato i risultati
relativi ai primi nove mesi del 2020.
«I risultati dei primi nove mesi del 2020 hanno
confermato la capacità di resilienza della Banca anche in momenti
di grande difficoltà come quello della pandemia da Covid-19 e
dimostrato la solidità del modello di business, che è ben
posizionato in nicchie di mercato profittevoli. Nonostante un
contesto macroeconomico senza precedenti, in una situazione di
generale sfiducia e incertezza, Banca Ifis ha chiuso i primi nove
mesi del 2020 con un utile di 52,3 milioni di euro raggiungendo le
guidance definite per l’anno in corso. Tutti i trimestri sono stati
profittevoli nonostante rettifiche e svalutazioni ragionevolmente
riconducibili alla situazione legata alla pandemia di Covid-19 per
circa 47,9 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno» spiega
Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca
Ifis.
«Banca Ifis da inizio anno ha rafforzato il CET1
consolidato di 73 punti base, attestatosi all’11,69%, calcolato
escludendo il dividendo 2019 il cui pagamento è sospeso in
conformità con le raccomandazioni di Banca d’Italia ed escludendo
prudenzialmente l’utile dei primi nove mesi del 2020. La
generazione organica di capitale permetterà il pieno assorbimento
dell’acquisizione di Farbanca. Si conferma, inoltre, la tenuta
della qualità dell’attivo che ad oggi ha riportato pochi segni di
deterioramento sul portafoglio crediti, prevalentemente relativi a
posizioni che già presentavano criticità. Su questo fronte, a
copertura dei settori potenzialmente più impattati dalla pandemia,
nel terzo trimestre 2020, sono stati fatti accantonamenti
prudenziali per circa 11 milioni di euro sulla stima di potenziali
effetti negativi attesi e connessi, principalmente, alle moratorie.
Inoltre, in questi mesi pur mantenendo grande attenzione al
controllo dei costi sono stati confermati gli investimenti per
accelerare la digitalizzazione dei business e dei processi
organizzativi, che rimangono un obiettivo prioritario».
«Il portafoglio crediti del Settore Corporate
& Commercial Banking è ben diversificato per segmento, clienti
e geografia. In questi mesi abbiamo aderito alle moratorie e
sviluppato nuove piattaforme e prodotti, assistendo anche quelle
aziende non ricomprese nel perimetro con piani di ammortamento più
lunghi o attraverso il differimento delle rate. Il nostro impegno è
diretto a sostenere tutte quelle imprese che hanno una prospettiva
di crescita di lungo periodo.
Sul mercato Npl abbiamo confermato la nostra
leadership nell’asset unsecured small ticket con l’aggiudicazione
di grandi e piccoli deal che nei primi 10 mesi dell’anno ci hanno
fatto acquisire 1,7 miliardi di euro di crediti non performing in
valore nominale e che contribuiranno alla profittabilità del Gruppo
per i prossimi anni. Attualmente stiamo partecipando ad altri
processi di vendita per un totale di circa 2,4 miliardi di euro di
Npl. Nei primi nove mesi dell’anno, in un contesto di mercato molto
difficile, i recuperi di cassa sono in linea con il 2019:
un’attività che ha performato bene anche nel mese di ottobre».
«La nostra raccolta retail è solida e la
clientela ci dà conferma della sua fedeltà. Cambia la tipologia di
deposito, a seconda delle esigenze di investimento e del bisogno di
liquidità, e si registra una preferenza per i depositi di più lungo
periodo, quelli a 5 anni, che hanno dimostrato un incremento
annuale del 40%, grazie ai rendimenti più attraenti rispetto ad
altre forme di risparmio. Ottimi risultati, pari a circa 50 milioni
di euro, anche dalla raccolta sul mercato tedesco, grazie alla
partnership annunciata a luglio con Raisin».
«In uno scenario macroeconomico che rimane
incerto, dove molto dipenderà dalla durata e dall’impatto di questa
seconda ondata pandemica, Banca Ifis continua a operare con
efficienza e fiducia ed è nella condizione, anche dal punto di
vista patrimoniale, di affrontare i prossimi mesi con la
consapevolezza che saranno ancora caratterizzati da instabilità.
Quando il contesto macroeconomico si sarà stabilizzato,
presenteremo al mercato il nuovo Piano Industriale volto alla
crescita sostenibile del Gruppo» conclude
Colombini.
Principali dinamiche
DATI RICLASSIFICATI 3
Al fine di dare piena attuazione al modello di
business del Gruppo, previsto dal Piano Industriale 2020-2022, sono
state introdotte alcune modifiche ai Settori operativi
precedentemente esposti: il Settore Imprese, rinominato Commercial
& Corporate Banking, aggrega le attività commerciali rivolte
alle imprese ed esclude i portafogli creditizi erogati da
Interbanca prima della acquisizione e posti in run-off
(precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore Npl è
rimasto allineato al passato mentre l’ultimo Settore, ora
denominato Governance & Servizi e Non Core, è stato integrato
nella sezione Non Core che accoglie i portafogli esclusi da
Commercial & Corporate Banking.
Inoltre, si è proceduto a integrare
l’informativa di Settore relativamente alle componenti di conto
economico fino a portare la visione dei risultati a livello di
utile netto.
I valori comparativi sono stati riesposti in
linea con la nuova presentazione dei Settori di attività.
Di seguito le principali voci economiche dei
risultati del Gruppo Banca Ifis nei primi nove mesi del 2020.
Margine di intermediazione1
Il margine di intermediazione si attesta a 321,7
milioni di euro in diminuzione dell’17,8% rispetto all’omologo
periodo dell’esercizio precedente (391,2 milioni di euro).
L’emergenza sanitaria Covid-19 ha provocato una
generale contrazione dei margini in tutti i Settori, in particolare
in quelli dove l’operatività è legata al funzionamento del sistema
giudiziario in quanto, a causa della chiusura dei tribunali durante
il lockdown, con le attività dapprima congelate e poi in
rallentamento, vi sono state difficoltà nel procedere con il
recupero dei crediti. A ciò si aggiunge l’atteso e fisiologico
minor contributo del “reversal PPA”3 il cui effetto, nei primi nove
mesi del 2020, è pari a 27,5 milioni di euro rispetto a 47,1
milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio
precedente. La differenza è accentuata anche dalle estinzioni
anticipate che sono avvenute nel corso del 2019.
Il margine di intermediazione del Settore
Commercial & Corporate Banking, pari a 159,5 milioni di euro, è
in diminuzione del 12,1%, rispetto al 30 settembre 2019. In calo
l’Area Factoring (-12,7%), l’Area Leasing (-8,7%) e l’Area
Corporate Banking & Lending che ha registrato una diminuzione
del 15,4%, principalmente per il minore contributo del “reversal
PPA”3 rispetto all’omologo periodo del 2019.
Rettifiche di valore nette1
Considerate nel loro complesso e includendo gli
accantonamenti per rischio di credito su garanzie e impegni pari a
7,2 milioni di euro, le rettifiche di valore nette per rischio
di credito, al 30 settembre 2020, ammontano a 55,0 milioni di euro,
in crescita rispetto ai 48,8 milioni di euro al 30 settembre 2019.
A fronte di minori accantonamenti nell’Area Factoring che era stata
negativamente influenzata nei primi nove mesi del 2019 da
rettifiche su alcune controparti singolarmente significative, si
contrappongono un incremento dell’Area Leasing, dovuto
principalmente alla prudente valutazione di settori più esposti a
deterioramento a seguito della pandemia nonché alcune svalutazioni
di esposizioni sia di cassa sia di firma derivanti principalmente
dalla ex controllata Interbanca.
Costi operativi
I costi operativi sono pari a 229,4 milioni di
euro (213,2 milioni di euro al 30 settembre 2019). Tale voce
risulta in calo del 4,1%, rispetto al corrispondente periodo
dell’esercizio precedente, se si escludono: 11,5 milioni di euro di
proventi operativi netti derivanti da una componente non ricorrente
registrata nei primi nove mesi dello scorso anno, 6,9 milioni di
euro di accantonamenti al fondo solidarietà registrati nel 2020 e
7,2 milioni di euro di maggiori accantonamenti nel 2020 per rischio
di credito su esposizioni di firma.
Nel dettaglio, le spese per il personale, pari a
89,3 milioni di euro, registrano una diminuzione del 6,7% (95,7
milioni di euro al 30 settembre 2019) per effetto di una prudente
politica di incentivazione e di un maggior controllo delle spese
correnti alla luce dell’attuale contesto. Il numero dei dipendenti
del Gruppo al 30 settembre 2020 è pari a 1.736 rispetto a 1.759
risorse al 30 settembre 2019.
Le altre spese amministrative, pari a 123,0
milioni di euro, al netto degli oneri relativi alla chiusura di
alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata
Interbanca per 30,9 milioni di euro compensati da altri proventi
per 42,4 milioni di euro, sono in contrazione del 3,3% rispetto al
30 settembre 2019. La variazione è principalmente dovuta a minori
imposte indirette e tasse (guidate dal Settore Npl), parzialmente
compensate da maggiori costi per servizi professionali e spese per
acquisto di beni e altri servizi.
L’utile dell’operatività corrente al lordo delle
imposte ammonta a 68,6 milioni di euro (-46,6% rispetto al 30
settembre 2019). Un risultato sul quale, nonostante l’effetto
positivo derivante dalla cessione dell’immobile di Milano per 24,2
milioni di euro, incidono negativamente l’effetto delle rettifiche
e svalutazioni ragionevolmente riconducibili al Covid-19 per circa
47 milioni di euro, gli accantonamenti su impegni e garanzie per
7,2 milioni di euro nonché un accantonamento di 6,9 milioni di euro
al fondo solidarietà per esuberi volontari.
L’utile netto di periodo del
Gruppo
Al 30 settembre 2020, l’utile netto di Gruppo si
attesta a 52,3 milioni di euro rispetto agli 84,0 milioni di euro
del 30 settembre 2019.
Focus sui singoli
Settori
Di seguito le principali dinamiche dei singoli
Settori che concorrono alla formazione dei risultati
economico-patrimoniali al 30 settembre 2020.
L’utile netto del Settore Commercial
& Corporate Banking è pari a 34,4 milioni di euro, in
diminuzione del 24,0% rispetto ai primi nove mesi dello scorso
esercizio. Tale variazione è determinata dalla riduzione del
margine di intermediazione per 21,9 milioni di euro, parzialmente
compensata da minori rettifiche di valore per rischio di credito
per 2,0 milioni di euro. I costi operativi sono complessivamente
diminuiti di 5,3 milioni di euro, rispetto al dato dei primi nove
mesi del 2019.
- Il contributo dell’Area Factoring al margine
di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking,
nei primi nove mesi dell’anno, ammonta a 107,6 milioni di euro, in
diminuzione del 12,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso
esercizio. Sul risultato influisce il minor contributo del margine
di interesse (in calo di 5,8 milioni di euro) e delle commissioni
nette (in flessione di 9,9 milioni di euro). Nel terzo trimestre
dell’esercizio in corso, il margine di intermediazione è diminuito
di 7,1 milioni di euro (margine di interesse in calo di 3,4 milioni
di euro e commissioni nette in diminuzione di 3,7 milioni di euro).
Tale variazione è riconducibile alla diminuzione delle masse
gestite sia in termini di turnover (in calo di 619 milioni di euro
nel terzo trimestre del 2020 rispetto al corrispondente periodo
dell’esercizio precedente) sia in termini di montecrediti
outstanding, pari a 3,1 miliardi di euro e in diminuzione di 0,4
miliardi di euro.
- Il margine di intermediazione dell’Area
Leasing risulta pari a 36,5 milioni di euro, -8,7%
rispetto al dato del 30 settembre 2019; tale variazione è
imputabile all’effetto combinato di minori interessi attivi, a
seguito di un incremento nel mix di volumi della componente di
leasing finanziario a minore marginalità, di minori commissioni
d’incasso per effetto della moratoria e di minori rimborsi a causa
dei minori volumi erogati nel periodo.
- Il margine di intermediazione dell’Area Corporate
Banking & Lending, pari a 15,4 milioni di euro al 30
settembre 2020, è diminuito di 2,8 milioni di euro rispetto allo
stesso periodo dell’esercizio precedente risentendo di una
diminuzione degli interessi attivi e delle commissioni legate
all’attività di finanza strutturata, solo parzialmente compensati
dal contributo sul margine di maggiori erogazioni a medio-lungo
termine alle PMI.
L’utile del periodo del Settore
Npl è pari a circa 12,8 milioni di euro, in contrazione
del 65,2%, principalmente per gli effetti negativi derivanti dalla
crisi economico-sanitaria legata alla pandemia di Covid-19.Il
margine di intermediazione del Settore4 ammonta a 116,7 milioni di
euro rispetto ai 164,2 milioni di euro al 30 settembre 2019 ed è
caratterizzato dalle seguenti voci:
- la voce “Interessi attivi da costo ammortizzato”, riferita agli
interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario,
passa da 95,7 milioni di euro a 103,8 milioni di euro al 30
settembre 2020 con un incremento del 8,4% dovuto principalmente
all’aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui
l’apporto maggiore è da ricondursi per 51,8 milioni di euro al
bacino dei precetti, pignoramenti e ODA, e per 19,9 milioni di euro
al bacino dei piani di rientro;
- in diminuzione, al contrario, il contributo delle “Altre
componenti del margine di interesse da variazione di cash flow” che
includono l’effetto economico derivante della variazione dei cash
flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o
attesi rispetto alle precedenti previsioni. Tale componente passa
da 74,2 milioni di euro dei primi nove mesi 2019 a 27,8 milioni di
euro al 30 settembre 2020 con un decremento del 62,5%. Al risultato
dell’esercizio in corso contribuiscono per circa 29,7 milioni di
euro le azioni di precetto, pignoramento e ODA, mentre la gestione
stragiudiziale pesa per -0,6 milioni di euro e il bacino secured e
corporate pesa per circa -2,0 milioni di euro. Complessivamente,
nel periodo, ha fortemente influito la chiusura dei tribunali nei
mesi di marzo, aprile e maggio che ha generato una riduzione,
rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente,
dell’ottenimento di precetti, pignoramenti e ODA;
- le commissioni nette sono equamente ripartite tra l’aumento
delle commissioni passive su incassi e pagamenti e la riduzione
delle commissioni attive derivanti dall’attività di servicing su
portafogli di terzi.
I costi operativi evidenziano una diminuzione
del 10,9% passando da 112,3 milioni di euro dei primi nove mesi del
2019 a 100,0 milioni di euro al 30 settembre 2020. La variazione è
principalmente dovuta ai costi variabili collegati al recupero dei
crediti e, in particolar modo, a quelli relativi alle attività di
recupero giudiziale impattati dalla chiusura dei tribunali per
l’emergenza Covid-19.
L’utile netto del Settore Governance
& Servizi e Non Core è pari a 5,3 milioni di euro, in
aumento rispetto ai 2,1 milioni di euro dei primi nove mesi dello
scorso esercizio e accoglie la plusvalenza, al netto dei relativi
costi di vendita, di 24,2 milioni di euro derivante dalla cessione
dell’immobile di Corso Venezia a Milano, parzialmente compensata
dai maggiori costi relativi all’accantonamento al fondo di
solidarietà per 6,9 milioni di euro e dai maggiori accantonamenti
di 4,3 milioni di euro per rischio di credito connesso a impieghi
di firma.
Il margine di intermediazione del Settore si
attesta a 45,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il
dato al 30 settembre 2019.
I costi operativi si attestano a 45,0 milioni di
euro, con un incremento di 33,7 milioni di euro rispetto ai primi
nove mesi dell’esercizio precedente. Nel 2019 la voce beneficiava
dell’effetto netto di 11,5 milioni di euro connesso alla
definizione di alcuni contenziosi fiscali della ex-Interbanca.
Infatti, le altre spese amministrative al 30 settembre 2019
includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di
alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata
Interbanca, il cui impatto economico era integralmente compensato
nella voce “altri proventi netti di gestione” per euro 42,4 milioni
di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte
dell’attivazione delle garanzie in essere.
Di seguito la composizione delle
principali voci patrimoniali del Gruppo Banca Ifis al 30 settembre
2020.
Crediti verso clientela valutati
al costo ammortizzato
Il totale dei crediti verso la clientela
valutati al costo ammortizzato è pari a 7.957,4 milioni di euro, in
aumento del 4,0% rispetto al 31 dicembre 2019. In particolare,
rispetto al 31 dicembre 2019, il Settore Commercial & Corporate
Banking è in diminuzione del 7,7% mentre il Settore Npl e il
Settore Governance & Servizi e Non Core crescono
rispettivamente del 3,5% e del 71,5%.
Al 30 settembre 2020, le attività deteriorate
nette del Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a
190,6 milioni di euro, in diminuzione di 35,8 milioni di euro
rispetto al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di euro) e
sono cosi composte:
- le sofferenze nette ammontano a 41,8 milioni di euro e sono
sostanzialmente stabili come il rapporto sofferenze nette su totale
crediti (0,8%);
- le inadempienze probabili nette presentano un saldo di 90,0
milioni di euro in aumento dell’1,6% rispetto agli 88,6 milioni di
euro al 31 dicembre 2019;
- le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 58,9
milioni di euro contro i 96,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019
(-38,7%) con coverage ratio del 10,0% rispetto all’8,4% al 31
dicembre 2019.
Il Gross Npe ratio del Settore Commercial &
Corporate Banking è pari a 8,6% (8,5% al 31 dicembre 2019); il Net
Npe ratio si attesta a 3,8% (4,2% al 31 dicembre 2019).
Raccolta
Nel corso dei primi nove mesi del 2020 il Gruppo
ha proseguito la strategia di consolidamento della raccolta
wholesale con l’obiettivo di garantire un miglior equilibrio
rispetto alla raccolta retail. In linea con questa strategia, nel
periodo di riferimento, sono state realizzate operazioni sul
mercato del debito con investitori istituzionali.
Al 30 settembre 2020 il totale della raccolta è
di 9.152,9 milioni di euro, +8,1% rispetto alla fine dell’esercizio
2019, e la struttura del funding risulta così composta:
- 53,7% Clientela
- 12,1% Titoli di debito
- 9,7% ABS
- 21,8% TLTRO
- 2,7% Altro
Al 30 settembre 2020, i debiti verso la
clientela ammontano a 4.915,6 milioni di euro (-7,0% rispetto al 31
dicembre 2019) sostanzialmente per effetto della diminuzione della
raccolta retail che passa da 4.791,0 milioni di euro al 31 dicembre
2019 a 4.416,7 milioni di euro al 30 settembre 2020.
I debiti verso banche ammontano a 2.245,8
milioni di euro in crescita del 134,1% rispetto al dato al 31
dicembre 2019. Tale incremento è sostanzialmente riconducibile alla
sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III di nominali
1.900 milioni di euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale
rimborso anticipato della tranche TLTRO II sottoscritta nel 2017
per nominali 700 milioni di euro. Tale sottoscrizione si aggiunge
alla tranche da nominali 100 milioni sottoscritta a dicembre 2019 e
a depositi a scadenza presso altre banche per 248,5 milioni di
euro.
I titoli in circolazione ammontano a 1.991,5
milioni di euro. La voce comprende per complessivi 887,9 milioni di
euro (-22,8% rispetto al 31 dicembre 2019) i titoli emessi dalla
società veicolo, nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione
di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include
altresì le obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per 625,6
milioni di euro, interessi compresi, nonché il bond Tier 2 per
415,6 milioni di euro, inclusi gli interessi. La residua parte dei
titoli in circolazione al 30 settembre 2020 si riferisce a un
prestito obbligazionario per 61,4 milioni di euro emesso, a suo
tempo, dall’incorporata Interbanca.
Patrimonio e
ratio
Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 30
settembre 2020 è pari a 1.512,3 milioni di euro rispetto ai 1.539,0
milioni di euro del 31 dicembre 2019.
I coefficienti con il consolidamento
prudenziale in La Scogliera al 30 settembre 2020 si
attestano per il CET1 all’11,69%4 (rispetto al 10,96% al 31
dicembre 2019), per il TIER1 all’12,27%4 (11,56% al 31 dicembre
2019) e per il Total Capital al 15,45%4 (rispetto al 14,58% al 31
dicembre 2019).
I coefficienti del solo Gruppo Banca
Ifis, senza considerare gli effetti del consolidamento
nella controllante La Scogliera, al 30 settembre 2020 si attestano
per il CET1 al 15,64%4 (rispetto al 14,28% al 31 dicembre 2019),
per il TIER1 a 15,64%4 (14,28% al 31 dicembre 2019) e per il Total
Capital al 20,38%4 (rispetto al 18,64% al 31 dicembre 2019).
Si segnala inoltre che Banca d’Italia ha
richiesto al Gruppo Banca Ifis di soddisfare per il 2020, in
continuità con il 2019, i seguenti requisiti di capitale a livello
consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di
conservazione del capitale:
- coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari
all’8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
- coefficiente di capitale di classe 1 (TIER1 ratio) pari al
10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
- coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al
12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.
Il Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2020
soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.
Fatti di rilievo avvenuti nel
periodo
Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di
trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica
costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati
stampa. Si rimanda alla sezione “Investor Relations” ed alla
sezione “Media” del sito web istituzionale www.bancaifis.it per
visualizzare tutti i comunicati stampa.
Comunicazione in merito alla
politica di distribuzione dei dividendi relativi all’esercizio
2019
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis,
lo scorso 1° aprile ha deciso di attenersi responsabilmente alla
raccomandazione di Banca d’Italia del 27 marzo 2020 in merito alla
politica dei dividendi nel contesto della pandemia da Covid-19,
proponendo di rinviare il pagamento dei dividendi a valere
sull’esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre 2020, e quindi di
procedere al detto pagamento dopo tale data ove, prima di allora,
non fossero state emanate disposizioni normative regolamentari o
raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza ostative a ciò. Il 6
agosto 2020, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto
dell’emanazione del provvedimento di Banca d’Italia del 28 luglio
2020 con il quale l’Autorità di Vigilanza ha raccomandato a tutte
le banche di astenersi fino al 1° gennaio 2021 dal pagare dividendi
relativi agli esercizi 2019 e 2020, precisando che la limitazione
si riferisce ai pagamenti in contanti che hanno l’effetto di
ridurre il livello e la qualità del CET1.
Dichiarazione del dirigente
preposto alla redazione dei documenti contabili
societari
Il dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari, Mariacristina Taormina, dichiara ai
sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza
che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato
corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture
contabili.
Rosalba BenedettoDirettore Comunicazione,
Marketing e Relazioni esterneBanca Ifis S.p.A.
Eleonora VallinResponsabile Ufficio StampaBanca
Ifis S.p.A.M. +39 342 8554140 |
Martino Da RioResponsabile IR e Corporate
DevelopmentBanca Ifis S.p.A.M. +39 02 24129953
Claudia Caracausi, Davide BruzzeseUfficio
StampaImage Building+ 39 02 89011300 |
Schemi di Bilancio
Riclassificati
Le rettifiche/riprese di valore nette su
crediti afferenti al Settore Npl sono state interamente
riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al
fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle
peculiarità di tale business e quale parte integrante del
rendimento.
Stato Patrimoniale
Consolidato
VOCI
DELL'ATTIVO (in migliaia di euro) |
CONSISTENZE
AL |
VARIAZIONE |
30.09.2020 |
31.12.2019 |
ASSOLUTA |
% |
Cassa e disponibilità liquide |
58 |
56 |
2 |
3,6% |
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a
conto economico |
24.163 |
24.313 |
(150) |
(0,6)% |
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con
impatto a conto economico |
103.487 |
112.785 |
(9.298) |
(8,2)% |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva |
1.162.008 |
1.173.808 |
(11.800) |
(1,0)% |
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato |
1.016.707 |
626.890 |
389.817 |
62,2% |
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
7.957.357 |
7.651.226 |
306.131 |
4,0% |
Partecipazioni |
4 |
6 |
(2) |
(33,3)% |
Attività materiali |
110.366 |
106.301 |
4.065 |
3,8% |
Attività immateriali |
60.800 |
60.919 |
(119) |
(0,2)% |
di cui: |
|
|
|
|
- avviamento |
39.501 |
39.542 |
(41) |
(0,1)% |
Attività fiscali: |
377.122 |
391.185 |
(14.063) |
(3,6)% |
a) correnti |
45.454 |
56.869 |
(11.415) |
(20,1)% |
b) anticipate |
331.668 |
334.316 |
(2.648) |
(0,8)% |
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione |
- |
25.560 |
(25.560) |
(100,0)% |
Altre attività |
386.564 |
352.975 |
33.589 |
9,5% |
Totale dell'attivo |
11.198.636 |
10.526.024 |
672.612 |
6,4% |
VOCI DEL
PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (in migliaia di euro) |
CONSISTENZE
AL |
VARIAZIONE |
30.09.2020 |
31.12.2019 |
ASSOLUTA |
% |
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato |
2.245.825 |
959.477 |
1.286.348 |
134,1% |
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
4.915.588 |
5.286.239 |
(370.651) |
(7,0)% |
Titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato |
1.991.481 |
2.217.529 |
(226.048) |
(10,2)% |
Passività finanziarie di negoziazione |
22.824 |
21.844 |
980 |
4,5% |
Passività fiscali: |
42.054 |
69.018 |
(26.964) |
(39,1)% |
a) correnti |
7.082 |
28.248 |
(21.166) |
(74,9)% |
b) differite |
34.972 |
40.770 |
(5.798) |
(14,2)% |
Altre passività |
407.479 |
390.022 |
17.457 |
4,5% |
Trattamento di fine rapporto del personale |
10.179 |
9.977 |
202 |
2,0% |
Fondi per rischi e oneri |
50.930 |
32.965 |
17.965 |
54,5% |
Riserve da valutazione |
(19.587) |
(3.037) |
(16.550) |
n.s. |
Riserve |
1.320.483 |
1.260.238 |
60.245 |
4,8% |
Sovrapprezzi di emissione |
102.491 |
102.285 |
206 |
0,2% |
Capitale |
53.811 |
53.811 |
- |
0,0% |
Azioni proprie (-) |
(2.948) |
(3.012) |
64 |
(2,1)% |
Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) |
5.680 |
5.571 |
109 |
2,0% |
Utile del periodo |
52.346 |
123.097 |
(70.751) |
(57,5)% |
Totale del passivo e del patrimonio netto |
11.198.636 |
10.526.024 |
672.612 |
6,4% |
Conto Economico Consolidato Riclassificato
VOCI (in
migliaia di euro) |
PRIMI NOVE
MESI |
VARIAZIONE |
2020 |
2019 |
ASSOLUTA |
% |
Margine di interesse |
260.801 |
324.638 |
(63.837) |
(19,7)% |
Commissioni nette |
55.495 |
68.729 |
(13.234) |
(19,3)% |
Altre componenti del margine di intermediazione |
5.407 |
(2.124) |
7.531 |
(354,6)% |
Margine di intermediazione |
321.703 |
391.243 |
(69.540) |
(17,8)% |
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(47.856) |
(49.014) |
1.158 |
(2,4)% |
Risultato netto della gestione finanziaria |
273.847 |
342.229 |
(68.382) |
(20,0)% |
Spese amministrative: |
(212.298) |
(253.792) |
41.494 |
(16,3)% |
a) spese per il personale |
(89.310) |
(95.697) |
6.387 |
(6,7)% |
b) altre spese amministrative |
(122.988) |
(158.095) |
35.107 |
(22,2)% |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
(20.920) |
(12.025) |
(8.895) |
74,0% |
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali |
(13.087) |
(12.793) |
(294) |
2,3% |
Altri oneri/proventi di gestione |
16.902 |
65.370 |
(48.468) |
(74,1)% |
Costi operativi |
(229.403) |
(213.240) |
(16.163) |
7,6% |
Utile da cessioni di investimenti |
24.161 |
(408) |
24.569 |
n.s. |
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte |
68.605 |
128.581 |
(59.976) |
(46,6)% |
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(16.143) |
(44.528) |
28.385 |
(63,7)% |
Utile del periodo |
52.462 |
84.053 |
(31.591) |
(37,6)% |
Utile di periodo di pertinenza di terzi |
116 |
57 |
59 |
103,5% |
Utile di periodo di pertinenza della
Capogruppo |
52.346 |
83.996 |
(31.650) |
(37,7)% |
Conto Economico Consolidato Riclassificato: 3°
Trimestre
VOCI (in
migliaia di euro) |
3°
TRIMESTRE |
VARIAZIONE |
2020 |
2019 |
ASSOLUTA |
% |
Margine di interesse |
91.122 |
91.081 |
41 |
0,0% |
Commissioni nette |
15.688 |
22.190 |
(6.502) |
(29,3)% |
Altre componenti del margine di intermediazione |
2.102 |
(1.225) |
3.327 |
(271,6)% |
Margine di intermediazione |
108.912 |
112.046 |
(3.134) |
(2,8)% |
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(14.516) |
(13.968) |
(548) |
3,9% |
Risultato netto della gestione finanziaria |
94.396 |
98.078 |
(3.682) |
(3,8)% |
Spese amministrative: |
(69.553) |
(75.274) |
5.721 |
(7,6)% |
a) spese per il personale |
(28.630) |
(31.534) |
2.904 |
(9,2)% |
b) altre spese amministrative |
(40.923) |
(43.740) |
2.817 |
(6,4)% |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
(4.619) |
(5.653) |
1.034 |
(18,3)% |
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali |
(4.490) |
(4.517) |
27 |
(0,6)% |
Altri oneri/proventi di gestione |
4.717 |
11.454 |
(6.737) |
(58,8)% |
Costi operativi |
(73.945) |
(73.990) |
45 |
(0,1)% |
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte |
20.451 |
24.088 |
(3.637) |
(15,1)% |
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(4.811) |
(8.343) |
3.532 |
(42,3)% |
Utile del periodo |
15.640 |
15.745 |
(105) |
(0,7)% |
Utile di periodo di pertinenza di terzi |
50 |
15 |
35 |
233,3% |
Utile di periodo di pertinenza della
Capogruppo |
15.590 |
15.730 |
(140) |
(0,9)% |
Fondi propri e coefficienti patrimoniali
FONDI PROPRI
E COEFFICIENTI PATRIMONIALI(in migliaia di
euro) |
CONSISTENZE |
30.09.2020 |
31.12.2019 |
Capitale primario di classe 1 (CET1) |
992.755 |
1.008.865 |
Capitale di classe 1 (T1) |
1.042.070 |
1.064.524 |
Totale Fondi propri |
1.311.531 |
1.342.069 |
Totale attività ponderate per il rischio
(RWA) |
8.489.946 |
9.206.155 |
Ratio – Capitale primario di classe 1 |
11,69% |
10,96% |
Ratio – Capitale di classe 1 |
12,27% |
11,56% |
Ratio – Totale Fondi propri |
15,45% |
14,58% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non
includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove
mesi 2020.
FONDI PROPRI
E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:PERIMETRO DEL GRUPPO
BANCARIO BANCA IFIS(in migliaia di
euro) |
CONSISTENZE |
30.09.2020 |
31.12.2019 |
Capitale primario di classe 1 (CET1) |
1.323.807 |
1.312.821 |
Capitale di classe 1 (T1) |
1.323.807 |
1.312.821 |
Totale Fondi propri |
1.724.189 |
1.713.198 |
Totale attività ponderate per il rischio
(RWA) |
8.462.054 |
9.190.900 |
Ratio – Capitale primario di classe 1 |
15,64% |
14,28% |
Ratio – Capitale di classe 1 |
15,64% |
14,28% |
Ratio – Totale Fondi propri |
20,38% |
18,64% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non
includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove
mesi 2020.
1 Le rettifiche di valore nette su crediti
afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli
interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business essendo esse parte integrante del rendimento
complessivo.
2 I fondi propri, le attività ponderate per il
rischio e i coefficienti di solvibilità consolidati al 30 settembre
2020 sono stati determinati avendo a riferimento i principi
regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel
Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle
Circolari della Banca d’Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre
2013. L’articolo 19 del CRR prevede ai fini prudenziali il
consolidamento di Banca Ifis nella Holding La Scogliera. Con
finalità informative si è provveduto a calcolare i medesimi indici
senza includere gli effetti del consolidamento in La Scogliera.
Pertanto, il totale fondi propri qui indicato è relativo al solo
perimetro del Gruppo Banca Ifis, che dunque esclude gli effetti
derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali nella controllante
La Scogliera S.p.A.
1 Le rettifiche di valore nette su crediti
afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli
interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.3
Con “reversal PPA” si intende lo smontamento temporale del
differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di
business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti
dell’ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre
2016.
4 Le rettifiche di valore nette su crediti
afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli
Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business essendo esse parte integrante del rendimento
complessivo.
4 Il capitale primario di classe 1, il capitale
di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non
includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove
mesi 2020.
- 20201105_Banca Ifis l’utile netto dei nove mesi raggiunge i
target_ITA
Banca IFIS (BIT:IF)
Historical Stock Chart
From Nov 2024 to Dec 2024
Banca IFIS (BIT:IF)
Historical Stock Chart
From Dec 2023 to Dec 2024