TOP NEWS ITALIA: Nexi incassa solidi risultati e conferma la guidance
09 November 2023 - 9:21PM
MF Dow Jones (Italian)
MILANO (MF-NW)--Conti solidi e "in linea con il piano" spingono
in rialzo il titolo Nexi nella prima parte della seduta (+6,14% a
6,36 euro). Il colosso dei pagamenti chiude i primi nove mesi del
2023 con 2,4488 miliardi di ricavi, in crescita del 7% rispetto
allo stesso periodo dell'anno scorso, e 1,2677 miliardi di Ebitda
(+10,2% a/a), con un margine del 52% sui ricavi. Sul fronte dei
volumi, "continuiamo a vedere un forte aumento anche a settembre e
ottobre in tutte le aree geografiche", aggiunge il ceo Paolo
Bertoluzzo rivolgendosi alla comunità finanziaria. Durante la
conference call il manager commenta anche le voci di mercato sul
contratto con Unicredit e sulla possibilità di un'opa lanciata da
alcuni fondi di private equity, ma ribadisce chiaramente: i rumors
sono rumors e Nexi "prosegue la strada tracciata dal piano".
SOLIDI CONTI AL 30 SETTEMBRE
Ma torniamo ai conti. In linea con l'evoluzione attesa, nel
terzo trimestre del 2023 i ricavi salgono del 5% a/a a 871,7
milioni e l'Ebitda guadagna l'8% a 495,8 milioni, con un margine
sui ricavi del 57%. Nei primi nove mesi dell'anno i costi totali
ammontano a 1,1811 miliardi, in aumento del 3,8% a/a, con leva
operativa, controllo dei costi e sinergie che hanno parzialmente
compensato le pressioni inflazionistiche. Quanto al terzo
trimestre, i costi totali sono pari a 375,9 milioni, in rialzo
dell'1,3% anno su anno. Al 30 settembre 2023, la posizione
finanziaria netta gestionale è scesa a 5,348 miliardi e il rapporto
posizione finanziaria netta/ebitda è diminuito a 3,1 volte, in
linea con il piano. La leva finanziaria pro-forma che invece
include le sinergie run-rate si attesta a circa 2,8 volte.
CONFERMATA LA GUIDANCE
In coda ai risultati finanziari Nexi conferma la guidance per il
2023: una crescita di oltre il 7% anno su anno dei ricavi, una
crescita di oltre il 10% anno su anno dell'Ebitda, almeno 600
milioni di excess cash generation e un utile per azione in aumento
di oltre il 10% a/a. La leva finanziaria netta è attesa a circa 2,9
volte l'Ebitda (circa 2,6 volte l'Ebitda incluse le run-rate
synergies). Quanto alle prospettive per il prossimo anno il
management preferisce non dare numeri precisi. "Preparando il piano
per il 2024 dobbiamo tenere in considerazione la situazione
macroeconomia in ogni area geografica", spiega il ceo. "In ogni
scenario, ci aspettiamo di continuare a espandere l'Ebitda margin e
generare un eccesso di capitale. Quanto ai costi, stiamo trovando
alcune opportunitá su diversi fronti, come ad esempio
nell'intelligenza artificiale generativa. Dei dettagli ne parleremo
meglio a marzo nella presentazione dei risultati di fine anno".
Allora, aggiunge il cfo, Bernardo Mingrone, "potremo fornire un
quadro piú chiaro" anche sull'allocazione del capitale in eccesso e
su eventuali azioni per remunerare gli azionisti.
NEXI VENDE eID
La trimestrale è anche l'occasione per presentare l'ultimo deal
siglato dal gruppo. Nell'ambito della razionalizzazione e della
semplificazione del portafoglio annunciata al Capital Markets Day,
Nexi ha venduto il business eID nei Paesi nordici a IN Groupe.
L'operazione ha un corrispettivo massimo di 127,5 milioni di euro,
di cui una componente upfront pari a 90 milioni e fino a un massimo
di 37,5 milioni sotto forma di earn-out subordinati al
raggiungimento di certi obiettivi finanziari. Il business eID di
Nexi, giá riclassificato come 'asset held for sale' a partire dal
2023, fornisce soluzioni di identitá digitale nei Paesi nordici a
banche, aziende e al settore pubblico e si prevede che genererá
circa 11 milioni di Ebitda run-rate nel 2023. Il closing
dell'operazione è previsto entro l'estate del 2024, subordinato a
diverse condizioni sospensive, tra cui l'approvazione regolamentare
in Danimarca.
MINGRONE (CFO), POTREMMO CEDERE ALTRI BUSINESS
All'accordo firmato oggi potrebbero seguirne degli altri. "Nel
portafoglio di Nexi ci sono dei business che in futuro potremmo
decidere di vendere se si dovesse presentare un'opportunitá
interessante", afferma Mingrone. Su quali business potrebbero
essere ceduti il manager è rimasto vago. "L'interbank network? Non
è sicuro".
NEXI AL FIANCO UNICREDIT IN ESPANSIONE IN PAGAMENTI
Interpellato sui rumors che vedono Nexi e Unicredit al lavoro su
un nuovo accordo industriale il ceo chiarisce alcuni passaggi. "Con
la banca abbiamo un accordo che è suggellato da un contratto di
lungo periodo al 2036. Detto questo, Unicredit ha dichiarato di
voler aumentare la propria ambizione nei pagamenti e noi ne siamo
felici. Discuteremo con loro come questo potrebbe essere possibile.
E' quello che stiamo facendo in questo momento. La banca - incalza
il ceo - ha dichiarato di voler investire di piú e non meno nei
pagamenti e di voler avere un ruolo maggiore nel settore. Poi in
generale, quando si arriva a firmare un contratto che si sovrappone
a uno giá esistente di solito la situazione rappresenta una
vittoria per entrambe le parti...".
...MA NESSUNO RECEDE DA CONTRATTO
Interviene poi il cfo per togliere ogni dubbio. "Per essere
chiari, quello con Unicredit è un contratto molto solido. Le parti
non possono recedere prima del 2036, è un'opzione che non
esiste".
BERTOLUZZO, IMPRESSIONATO DA INTERESSE PRIVATE EQUITY
Infine, sull'interesse da parte dei fondi per la società
Bertoluzzo si dice "abbastanza impressionato". "E' il segnale che
investitori qualificati pensano che il prezzo del titolo sia
abbastanza basso rispetto alla qualitá degli asset e al loro
potenziale". Ma per il momento la societá, precisa il manager,
"continua ad avanzare con l'esecuzione del proprio piano".
bem
emma.bonotti@mfnewswires.it
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November 09, 2023 05:06 ET (10:06 GMT)
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