Borsa: 60 azioni sui minimi storici; alcune possono risalire, altre no (Mi.Fi.)
09 October 2023 - 7:44PM
MF Dow Jones (Italian)
ROMA (MF-NW)--Ottobre non è iniziato bene per Piazza Affari, con
l'emissione del Btp Valore (raccolti oltre 17 miliardi di euro) che
ha rubato la scena alle azioni. Fa seguito a un settembre negativo
(-2,05% l'indice Ftse Mib, sotto la soglia psicologica di 28mila),
ancora penalizzato dall'incremento dei tassi d'interesse e dai
timori sull'andamento dell'economia e sull'inflazione. Ma la cosa
non deve stupire, scrive MF-Milano Finanza spiegando che ottobre è
storicamente il mese più volatile dell'anno, con i minimi che si
concentrano nei primi 10 giorni. È accaduto nel 2022, ricorda
Fabrizio Barini, senior banker di Integrae sim, e da quel momento è
iniziato un trend che ha portato i principali listini mondiali in
un mercato toro. Ottobre è anche un periodo di transizione in vista
delle riunioni delle banche centrali (Bce 26 ottobre e Fed 1*
novembre), con qualche spunto in arrivo dalla reporting season
statunitense che entra nel vivo la prossima settimana.
Per questo gli operatori possono considerare l'attuale momento
come un'occasione di acquisto. E sul listino milanese sono circa 60
i titoli che dal 1* settembre a oggi hanno aggiornato i minimi
storici (poco più di 50 quelli coperti dal consenso Bloomberg). A
livelli di prezzo stracciati, che potrebbero suggerire un delisting
o allettare un eventuale investitore a promuovere un'offerta
pubblica d'acquisto (opa), a nessuno è stato assegnato un rating
sell. Unica eccezione Nexi, la sola azione del Ftse Mib presente
nella tabella, che la scorsa settimana ha dovuto incassare un
downgrade da parte di Bryan Garnier. Pochi sono coperti con
numerosi buy (Aquafil, Ferretti, Take Off, Eurogroup, Spindox,
DoValue, Ariston e la stessa Nexi), mentre la maggior parte ha un
solo consiglio d'acquisto e il più delle volte arriva dallo
specialist che ha portato l'azione in borsa. Senza contare che
alcuni, come Gentili Mosconi e Ferretti, sono freschi di quotazione
(7 febbraio e 27 giugno, rispettivamente). Equita Sim punta su
entrambi: la prima produce tessuti stampati e tinti per i marchi
più importanti della moda e vede opportunità per un'acquisizione.
Se non dovesse concretizzarsi potrebbe distribuire un dividendo,
anche alla luce della forte generazione di cassa (2 milioni di euro
nel primo semestre del 2023); la seconda è leader nel settore degli
yacht di lusso, con brand iconici (Riva), solidi fondamentali e una
strategia chiara. Negli ultimi anni la crescita di Ferretti è stata
solida e superiore al mercato (fatturato +17% nel periodo
2018-2022), accompagnata da un incremento dei margini (dal 9,5% al
13,6%) anche grazie alla strategia di posizionamento nel segmento
"Made-to-measure", il più redditizio e in crescita dell'industria.
Dal punto di vista della valutazione, poi, il titolo tratta a un
multiplo prezzo/utile 2024 di 8 volte e a un ev/ebitda 2024 di 6, a
sconto rispetto ai competitor (Sanlorenzo p/e 2024 di 12, Italian
Sea Group di 9).
Comunque è da inizio anno che si registra una forte sotto
performance delle pmi rispetto alle large cap «per tre motivi»,
spiega Antonio Amendola, Senior Fund Manager azionario di AcomeA
sgr: «Il settore bancario, molto presente tra le large cap, ha
trainato al rialzo l'indice Ftse Mib; l'aumento dei tassi non fa
bene alle pmi in quanto percepite come società indebitate; gli
importanti riscatti dai fondi Pir combinati con i bassi volumi di
scambio (1,5 miliardi di outflows nel primo semestre di quest'anno
e quasi il 30% di volumi di scambio in meno rispetto allo scorso
anno). Tutto questo ha portato a un divario di performance da
inizio anno tra il Ftse Mib e lo Star senza precedenti: oltre il
20%.
«Su questo punto, però, bisogna fare chiarezza e tener presente
che ci sono ottime occasioni di acquisto su titoli che sono stati
liquidati nel marasma generale, senza tener conto dei fondamentali.
In più, gli stessi tre motivi che hanno causato le sottoperformance
possono trasformarsi in ragioni che possono portare a una
sovraperformance», spiega Amendola. Infatti le banche italiane
scontano buona parte del miglioramento del loro margine di
interesse e sono molto sensibili a un inasprimento dello spread
Btp/Bund, termometro del maggior rischio Paese e oltre quota 200
punti base. Inoltre le pmi italiane mediamente sono meno indebitate
delle large cap e delle omologhe straniere. Mentre i flussi Pir
sono un fenomeno tecnico e non fondamentale. In questo contesto
«vanno, quindi, privilegiate le aziende con forti posizioni di
cassa, margini sostenibili e presenza internazionale», suggerisce
Amendola, ritenendo interessanti titoli come Eles, Ferretti,
Gentili Mosconi, Ariston, Italian Design Brand, iVision tech.
«Queste società hanno tutte le caratteristiche citate e presentano
ottimi fondamentali a questi prezzi», osserva l'esperto. Invece Cfo
sim punta su Medica, che ha registrato una semestrale
caratterizzata da una crescita organica dei ricavi e margini in
leggera contrazione, in conseguenza dell'incremento dei costi delle
materie prime e dei semilavorati, a cui si è aggiunto un lieve
ritardo nella consegna di alcune commesse dovuto alla mancanza di
componentistica acquistata da terzi. Ma per la seconda parte
dell'anno le aspettative vedono un recupero del fatturato e della
marginalità. Inoltre il consistente portafoglio ordini porta la sim
a confidare nella crescita di medio termine. Guardando, poi, ai
multipli di mercato, Medica tratta a circa 8 volte l'ev/ebitda 2023
rispetto alla mediana del settore MedTech, pari a 12 volte. Sulle
stime del 2024 il gap è ancora più elevato: l'ev/ebitda scende a
4,7 contro 11 volte.
Cfo sim consiglia anche Bellini Nautica, senza dubbio il punto
di riferimento per il restauro e il commercio degli iconici scafi
in legno disegnati da Carlo Riva, grazie alla competenza del gruppo
in questa nicchia di mercato. Recentemente la società ha chiuso un
accordo (non vincolante) con Rimini Service Yacht & Sail per il
passaggio della controllata Lusso Nautica a Bellini per la quota di
maggioranza. Un'altra luxury stock da riscoprire, secondo Barini, è
G.M. Leather. La società sta confermando gli obiettivi del piano
industriale, ovvero diversificazione verso il segmento della
pelletteria di lusso con le prime forniture industriali a marchi di
livello mondiale. Nel primo semestre la marginalità è cresciuta
nonostante il fatturato stabile. «Nel secondo semestre ci
attendiamo, inoltre, un newsflow positivo da Aatech con possibili
acquisizioni, con l'obiettivo di apportare significativi benefici e
sinergie al gruppo, una delle poche pure fintech quotate su Egm»,
aggiunge Barini, citando infine Green Oleo, tra i principali
produttori europei di oleochimica fine da fonti rinnovabili. Nel
primo semestre la società ha confermato gli obiettivi del piano
industriale in termini di volumi ed espansione nel comparto degli
«Esteri» (+42% volumi) ovvero i prodotti a maggior valore aggiunto.
Subito dopo la diffusione dei risultati i fondatori hanno investito
130mila euro sul titolo, uno dei pochi player dell'economia
circolare quotati sull'Egm.
red
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